giovedì
seconda settimana di quaresima
Non siamo più capaci di resistere, di sottrarci, di gestire l’assalto dell’onda inarrestabile delle chat, dei messaggi, delle connessioni online, che non ci portano mai a fare un vero incontro con un “tu”; un mondo virtuale spesso pieno soltanto del proprio “io” e delle sue immagini.
Tra domande in entrata e risposte in uscita ognuno sceglie i suoi verbi di comunicazione, percorsi in un senso o nell’altro, con il probabile rischio di non giungere facilmente a incontri e a relazioni interpersonali vissute nella profondità dell’esistere di ciascuna persona.
Spesso si resta alla superficie di un mondo che, invece, sarebbe fantastico scoprire e apprezzare in tutte le sue dimensioni di attrazione e di bellezza. Si tratta dell’altra persona.
Ma chiusa la chat, ognuno ritorna a percorrere i trattai e i frammenti del suo viaggio, sapendo bene di avere a che fare con un cammino al limite delle proprie forze, quasi sempre rasente la linea del precipizio o quella, ancora più bella, delle alture dell’amicizia.
E alla fine dell’ultima chat, dell’ultimo tasto invio, riemerge ogni volta in tutti il bisogno di ritornare alla concretezza della vita, per non vivere solo di fughe in mondi virtuali, da una storia, quella propria, vera e fatta di carne, di passione, di pensieri e di atti di volontà, che invece resta pur sempre una storia di vita reale. E per fortuna!
Liturgia della Parola:
Ger 17,5-10
Sal 1
Lc 16,19-31
Per scaricare la Slide