Non ti fermare
alla porta chiusa dei miei occhi,
dietro a quella soglia
io non sono più.
Non cercare
sulle mie labbra serrate
il disegno di un sorriso,
io danzo altrove.
Senti?
C’è musica un po’ più avanti,
là dove nulla vedi ma tutto senti:
ritmo di danza, di cuori e di piedi;
sali e scendi, roteare di mani e di braccia;
volteggiare gioioso di corpi di luce
e riflessi e raggi luminosi di colori.
È danza di gioia questa:
oggi mia,
domani tua.
Non risparmiare
sul numero delle tue lacrime;
non asciugare il sentiero dell’amore
sulle guance del tuo volto:
ti servono le lacrime,
per poter navigare
verso l’altra riva.
Non è morte
ma vita quella che
ci prende per mano
ad uno ad uno:
ut omnes in Unum…
Ma che fai? Non ti fidi?
Dai, vieni anche tu!