don sergio carettoniblog curato personalmente dall'autore

Beati certi guai

Anno C – 6a domenica del Tempo Ordinario
Lc 6,17.20-26

FRAMMENTO DI VANGELO
Basta un frammento di Vangelo, una parola, un verbo, un aggettivo per rapire il tuo sguardo e poi la tua mente e poi il tuo cuore e ritrovare così in esso il lieve soffio di un passaggio, quello di Gesù, che ancora si intrattiene con te e a te parla di Sé e delle cose del Padre suo e, ora, del Padre tuo. In un frammento di Vangelo hai possibilità di scoprire, e finalmente di abitare, il tutto dell’amore di Dio.

20 Gesù alzò gli occhi
verso i suoi discepoli e disse:
«Beati voi…».

 

IL FILO ROSSO DEL VANGELO
Ciò che ti attraversa e che lega la tua storia personale a quella di Gesù, un pensiero, un’emozione, uno sguardo verso il cielo, il tuo trattenerti in meditazione e in preghiera su un frammento di Vangelo, via via si trasforma nel filo rosso di una passione, la tua, un filo che al suo passaggio attraversa i mille intrecci del tuo vissuto personale e che tutto di te lega alla trama di una relazione che fa della tua vita il ricamo amorevole del Padre.

Non tutti, certo, ma alla lunga,
nell’unico tempo che ci è dato di vivere,
nonostante il dolore che hanno portato con sé,
alcuni guai, incredibilmente, si trasformano
in una specie di benedizione della vita.

Nati storti e ripugnanti,
con dentro il seme nauseabondo del Male,
senza permesso alcuno arrivano i guai nella vita,
e uno dopo l’altro investono e graffiano,
lacerano e tagliano via, amputano e distruggono
la bellezza e la delicatezza della propria storia.

E alla fine dello sconcerto, si resta tutti così,
crocefissi dalla stupidità di qualcuno,
inchiodati alle date di un calendario ora indelebile
di ricordi, di torti, di delusioni e di cicatrici…
tutti sanguinanti nel cuore e nella mente.

… e non c’è più pace dentro,
né per gli uni, né per gli altri,
perché i guai sono così, bastardi con tutti,
senza pietà con nessuno.

Eppure, sembra assurdo a credersi,
ma beati sì, sono certi guai, che ci insegnano
a contare le proprie e le altri lacrime,
a guardare oltre, attraverso incredibili eventi,
oltre le feritoie e le ferite dell’anima
la verità di se stessi e del proprio volto.

Educati dal Male e dai suoi guai
a tenere stretto al petto il respiro sottile del Bene
si impara a proteggere a memoria
l’unica storia che ci è dato di vivere.

E allora, nodo e fiocco falli Tu, Signore,
sul dito che ha toccato le ferite della vita,
perché mai ci accada di dimenticarci
di quanto è stato e di quanto potrebbe ripetersi.

È proprio vero, Signore, che certi guai di ieri,
oggi sono memoria viva che ci salva
e beatitudine per un domani diverso,
questa volta abitato solo dal Bene, il tuo!

 

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don sergio carettoni