alla sera del giorno
21.03.2018
A sera i passi si fanno stanchi, il cammino rallenta, gli occhi si socchiudono mentre la direzione è sempre quella di casa. Più che quattro muri da trovare, al giungere della sera il cammino si rivolge alla casa che abbiamo e che abitiamo dentro di noi.
Mentre i passi si muovono uno davanti all’altro secondo la memoria che essi hanno della strada da compiere, la mente va alle tante persone incontrate, alle cose fatte oppure omesse durante il giorno, alle situazioni riprese in mano all’alba e lasciate giù a sera. Sulla via del ritorno c’è uno sforzo da affrontare, quello di rimettere in pari ogni cosa, ritrovare l’equilibrio delle ore rallentate con quelle accelerate, tra parole di troppo e silenzi altrettanto di troppo.
Ma più di ogni altro cruccio, l’attenzione va al cuore e ai pesi che a sera esso si ritrova ancora a portare. Come certe volte per la mente, quasi sempre il cuore non ha sosta, difficilmente riesce a scaricare pesi e contrappesi, tentennamenti e paure, pene e angosce, preoccupazioni e respiri a metà e l’attrazione del vuoto dentro.
Benché sia eccezionale, invece, la testimonianza di chi ha un cuore abitato dalla leggerezza dello Spirito, ove le cose della terra, a terra restano, mentre le cose spirituali continuano ad orientare verso l’alto il senso e la ragione di ogni istante di vita, è una chance non da poco quella di aiutarci reciprocamente a scrollarci di dosso ogni tipo di affanno, ogni carico disperato, anche quel solo granello di polvere che alla fine impedisce alle nostre ali di dispiegarsi alle carezze della brezza dello Spirito e spiccare il volo verso le altezze della vita.
Aiutaci a togliere dai nostri cuori, Signore,
i pesi, le zavorre dell’io,
tutto ciò che pesa
e schiaccia il nostro muscolo vitale,
poiché questo limita le capacità di ciascuno,
sfianca la nostra tenuta
di fronte alle avversità della vita.
I soli pesi del cuore che Tu ammetti, Signore,
sono quelli legati agli atti d’amore
che ci inviti ogni giorno a donare agli altri
e dagli altri a ricevere e a custodire
come tesori d’inestimabile valore.
E Tu sei il primo
a farci vedere come nessuna cosa è un peso
se è l’amore a portarla e a offrirla in dono.
Come sarebbe bello e salutare per ciascuno di noi
se lasciassimo alla forza dell’amore
di liberare i nostri cuori da ogni macigno incontrato,
per renderci via via sempre più leggeri, Signore,
finalmente capaci di giungere ogni sera fino a Te.