don sergio carettoniblog curato personalmente dall'autore
Chiudo gli occhi e so sempre dove sei!

Chiudo gli occhi e so sempre dove sei!

Anno C – 3a domenica del Tempo di Quaresima
Lc 13,1-9

FRAMMENTO DI VANGELO
Basta un frammento di Vangelo, una parola, un verbo, un aggettivo per rapire il tuo sguardo e poi la tua mente e poi il tuo cuore e ritrovare così in esso il lieve soffio di un passaggio, quello di Gesù, che ancora si intrattiene con te e a te parla di Sé e delle cose del Padre suo e, ora, del Padre tuo. In un frammento di Vangelo hai possibilità di scoprire, e finalmente di abitare, il tutto dell’amore di Dio.

8 Ma il contadino rispose:
“Padrone, lascialo ancora per quest’anno!
Voglio zappare bene la terra attorno a questa pianta e metterci il concime.
9 Può darsi che il prossimo anno faccia frutti; se no, la farai tagliare”.

 

IL FILO ROSSO DEL VANGELO
Ciò che ti attraversa e che lega la tua storia personale a quella di Gesù, un pensiero, un’emozione, uno sguardo verso il cielo, il tuo trattenerti in meditazione e in preghiera su un frammento di Vangelo, via via si trasforma nel filo rosso di una passione, la tua, un filo che al suo passaggio attraversa i mille intrecci del tuo vissuto personale e che tutto di te lega alla trama di una relazione che fa della tua vita il ricamo amorevole del Padre.

A pensarci bene,
non potrebbe essere altrimenti.
Se ti cerco dentro la mia vita,
dove trovarti, Gesù, se non
ai piedi del mio albero?

Affaccendato Tu con le zolle della mia terra,
affaticato a trafficare con le mie radici,
ora schiacciate dal peso dei sassi,
ora prive di soffice terreno fertile,
ora arse dalle tante estati della vita,
ora… all’ultimo sospiro di linfa…

Chiudo gli occhi e sento
quanto intensamente Tu,
Tu sei qui, accanto a me,
con mille mani di cura,
con altrettanti pensieri di cuore.

Tu mi conosci per davvero, Gesù,
Tu conosci e non condanni
la profondità dei nodi del mio cuore,
pur leggendo sulla ruvida corteccia
della mia storia personale
i segni maldestri, incisi dal male.

Sei Tu a reagire per primo
alla mia tentazione di restare così,
legato a memorie prive di futuro,
impolverate solo dal tempo passato…
lacrime ormai sterili di vita nuova.

Tu non accetti questa mia fine
e reagisci, con operosità,
secondo l’arte della tua cura,
ancora una volta riprendendo in mano
gli strumenti sudati del tuo amore,
per lavorare davanti e dietro,
attorno e dentro di me!

È il tuo amore che mi cura;
è la pazienza delle tue mani
che apre un varco in me,
perché io possa udire il tuo invito
a risollevare il mio sguardo,
a rimettermi in piedi, adesso più che mai,
su sentieri di fede, di speranza e di amore.

Tu sei verità e dolcezza, Gesù,
forza nel cuore e luce per la mente:
in Te il mio respiro si fa più grande
e la voglia di cambiare vita
riprende a scorrere in me.

Questo tuo essere qui per me, Gesù,
è l’inizio di un mio nuovo modo di pensare,
il primo frutto di tanti altri ancora
che tu coglierai alla stagione del tuo ritorno.

 

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don sergio carettoni