martedì
seconda settimana di quaresima
Non fuori ma dentro noi stessi abbiamo la fortuna di avere dei punti di appoggio, là dove avvertiamo situazioni di confusione, di paura, di fragilità o di cedimento.
La forza delle proprie idee, la convinzione circa la bontà delle scelte fatte sin qui, la costanza nel credere che è possibile convivere bene anche con quella curiosa serie di inquilini che ci ritroviamo comunque dentro la vita, tutto questo diventa humus dentro il quale mette radice e cresce il seme della positività.
Non si tratta di guardare il mondo con una illusoria serenità, con l’esuberanza di un balletto auto esaltante, quanto con la concretezza delle proprie responsabilità di fronte all’amore di Dio e all’amore degli altri, con la fedeltà alla parola data, con il rispetto e la generosità verso tutti coloro che hanno camminato per un po’ con noi.
I punti fermi si costruiscono vivendo appunto la propria vita in avanti, accettando le sfide e i combattimenti di un momento, così come le vittorie oppure i fallimenti nelle relazioni. E su tutto scende il velo della notte, con i suoi segni luminosi della presenza rassicurante di Dio.
Liturgia della Parola:
Is 1,10.16-20
Sal 49
Mt 23,1-12
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