C’è sempre una sorpresa ad attenderci dietro l’angolo, quando decidiamo di avvicinarci personalmente alla verità del volto di Dio. Se in testa e nel cuore di lui ci siamo fatti idee ed emozioni tutte nostre, alla prova dei fatti invece, impariamo di lui cose che lo riguardano molto da vicino, tratti del suo volto fino ad allora neppure immaginati.
Dio è fatto così, visto da lontano subito non suscita un grande interesse, ma poi, passo dopo passo, avvicinandoci a ciò che scioccamente saremmo portati a dare per scontato ecco la sorpresa improvvisa di un suo particolare, che a noi risulta un frammento della sua bellezza: tutto di Dio in noi diventa scoperta intima e personale.
Così come hanno fatto prima di noi tante altre persone del passato, anche noi non ci accontentiamo di tessere con Dio una relazione solo sul piano della parola, parola accolta in noi e parola da noi ricambiata con lui. Un Dio ridotto solo alla dimensione della parola è un Dio che parla sì a noi e alla nostra vita, ma con il rischio di percepirlo come una voce fuori campo, fino poi a crederlo davvero un Dio fuori dal campo della nostra storia personale e fuori dalla stessa storia del mondo intero.
Conoscere colui che ogni giorno è disponibile a parlarci di sé, di noi, della verità di tutto ciò che esiste dentro e attorno a noi, equivale ad essere disposti ad andare oltre il valore e la sacralità delle parole che pratichiamo con troppa abitudine, per cercare Dio invece nella profondità di un incontro tutto da vivere dentro se stessi, dentro i tanti noi comunitari della fede, dentro la verità che ci rende degni del suo amore. Cercare il volto di colui che ci parla è cercare il gusto di una paternità, quella di Dio, la sola a narrarci e ad educarci alla magnificenza di quello che siamo agli occhi suoi e di quello che potremmo essere anche agli occhi nostri e del mondo.
Al di fuori delle pagine del Vangelo non esiste al mondo una scuola che ci dia le nozioni necessarie per muovere i primi passi nella conoscenza infinita di Dio. Prendendo esempio da Gesù e dalla sua diuturna ed appassionata ricerca del Padre dei cieli, ognuno ha invece il suo personalissimo modo di avvicinare e di conoscere il pensiero, l’azione e il cuore di Dio. Non c’è una strada uguale per tutti, un’unica direzione da seguire, uno medesimo sentiero da percorrere a senso unico; semmai c’è un centro condiviso da raggiungere insieme, risultato esso di una libera scelta, conquistato con gioia e dopo che ogni singolo discepolo di Gesù si sia deciso di partire a sua volta dal punto preciso della sua vita personale. A Dio si va incontro ciascuno percorrendo la propria strada esistenziale; in Dio ci si ritrova tutti giungendo a lui da mille strade diverse; infine, in Dio ci si fonde in unità dimorando sia nella sua santità sia nella sacralità dell’amore.
Mentre da una parte il profeta Isaia afferma che «come l’acqua riempie il mare, così la conoscenza del Signore riempirà tutta la terra» (Is 11,9), subito fa comprendere al cercatore di Dio quanto sia importante che egli prenda bene le misure prima di avventurarsi nella sua impresa spirituale, poiché nello sforzo di conoscere Dio è chiaro fin da subito che non si impara qualcosa, non si entra in contatto con questo o con quell’aspetto della realtà di Dio, ma con l’immensità stessa di Dio.
L’apostolo Paolo esulta per la bellezza delle opere di Dio, per la vita santa e devota degli amici di Dio, e crede che ogni uomo ed ogni donna siano personalmente capaci di inoltrarsi su per i sentieri spirituali della conoscenza di Dio. L’apostolo non manca di precisare ciò che per lui è molto chiaro: «Dio vuole che tutti gli uomini arrivino alla salvezza e alla conoscenza della verità» (1Tm 2,3-4). Da questa intuizione di associare tra loro conoscenza e salvezza inizia il viaggio di tutti gli amici di Dio. E quanto sul valore del conoscere risulta vero a livello umano, lo diventa ancora di più nel processo della graduale conoscenza di Dio, il quale si avvale del dono della sua rivelazione, dell’esempio luminoso di tanti testimoni della fede, della saggezza di quei mentori spirituali che da sempre sanno orientare le persone a Dio, nell’armonia dei propri pensieri e nell’elevazione del proprio cuore.