Che cosa blocca una persona, che cosa la lega alla ripetitività della sua storia? Cosa le impedisce di cambiare strada, di riprendere un cammino precedentemente abbandonato, ritrovare la retta via, quella della felicità del proprio cuore?
Che cosa deve essere così, perché così deve essere? Il senso di responsabilità per le scelte prese, per se stessi, per le persone che fanno parte della propria vita? Il dovere di non cambiare mai e di combattere fino alla fine, pur sapendo che continuando a vivere così è un andare sicuro incontro alla propria morte? Perché avere paura di cambiare, paura di imboccare nuovi sentieri di consapevolezza?
Eppure, è possibile deviare il corso delle cose; è più facile di quello che si pensi aprire nuove finestre e nuove porte nella dimora della propria vita e, nell’ossequio della verità del proprio esistere, dare inizio a nuovi percorsi di rigenerazione e di pace. Perché no?
Il creativo di se stesso è sicuramente inventore di varianti!