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Credere insieme all’Io di Dio

Credere insieme all’Io di Dio

lunedì
prima settimana di quaresima

Non credere a tutto quello che ci transita per la testa è un buon antidoto alla tentazione del credersi sempre illuminati e giusti nelle cose della propria vita e, talvolta con presunzione, nella vita delle altre persone.
Una sana e abbondante dose di autocritica non può che farci del bene; può essere il migliore tra gli stimoli offerti dalla vita, per cercare ancora, e in ogni dove, la via della nostra perfezione.
Arroccarsi sulle proprie posizioni, magari supportate solo da quanto si è visto o pensato velocemente, o da quello che si crede da soli, non ci aiuta di certo ad elaborare in modo equilibrato e saggio una prospettiva di senso per il domani.
Spesso, più di ogni altra cosa, è proprio il sentire personale di chi ci nuota accanto a salvarci dalle acque oscure del mare del nostro io, fino ad aiutarci a riconsiderare un bene per noi il diverso da noi, l’altro rispetto a noi, il non mai sentito e pensato prima.
L’alternativa allo scontato, l’alternativa alla noia del proprio io, è proprio la novità dell’io altrui.
Si apre per tutti una strada di condivisione e di mutua santificazione, quando l’io di ciascuno, insieme all’io degli altri, incontra e abbraccia l’Io di Dio.

Liturgia della Parola:
Lv 19,1-2.11-18
Sal 18
Mt 25,31-46

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