“Cristo per noi è tutto” potrebbe essere la frase giusta per dare inizio a un viaggio nella vita con una precisa certezza nel cuore. Uno slogan originale, disponibile ad accompagnarci non solo in quello che possiamo chiamare un viaggio spirituale, ma anche al nostro incedere nella foresta dei giorni.
“Cristo per noi è tutto” richiama all’attenzione di noi credenti la centralità della persona di Gesù, il suo messaggio certo, la parabola della sua esperienza umana e la traiettoria del Regno dei Cieli; tutto questo nel cammino di fede di ciascuno e nella concretezza della vita quotidiana.
Confermata dalla fede stessa dell’apostolo Pietro, la nostra fede non è vana, superficiale, inconsistente. Come ci insegna l’apostolo Paolo, noi crediamo seriamente in Cristo, il crocifisso per noi, il risorto per noi.
Una cosa è sapere, ricordare qualcosa della vita di Gesù – qualcuno potrebbe chiedere “le vecchie e nuove nozioni di catechismo?” –, cosa ben diversa è credere con tutto se stessi che ciò che Gesù ha detto, quello che ha fatto, l’intera sua persona è stata, ed è ogni giorno, un dono d’amore di Dio Padre per me, per te, per noi, per tutti.
Qui le cose cambiano radicalmente, perché da un Gesù precedentemente conosciuto “fuori di noi”, passiamo ora a un Gesù “vivo dentro di noi”. È questo il miracolo della fede: sperimentare già in anticipo, attraverso il dono dei cinque sensi spirituali (mani, occhi, orecchie, naso, bocca), quel qualcosa di Gesù che conosceremo in pienezza un giorno, quando lo incontreremo nella gloria dei Cieli. È, questa, l’avventura stupenda della nostra fede, personale e comunitaria, una melodia che risuona a tutte le ore dentro la vita di coloro che hanno scelto di incamminarsi lungo la strada del Cristianesimo!
Con ferma convinzione, un autentico atto di fede personale e comunitario in Gesù non ci permette di credere che la relazione con Dio sia solo un’esperienza senza senso e logica, estranea alla nostra vita, un’illusione, un’evasione da noi stessi. Al contrario, la fede in Gesù è quella realtà interiore unica, concreta, che pervade interamente il nostro cuore e la nostra mente e ci porta ad interiorizzare nel profondo di noi stessi ogni realtà di bene e di vita, doni in Cristo di Dio Padre.
Credere in lui, in Gesù, è un atto di fede personale, globale, totale. Credere è una scelta d’amore, una risposta d’amore, che rendono manifeste a tutti le scelte del cuore, da che parte stiamo, o con Gesù, o senza Gesù. Ed è facile arrivare a capire che o siamo di Gesù, o siamo di Nessuno. Ed è chiaro che Nessuno è il risultato della presenza e dell’opera del Male in questo mondo e, talvolta, anche dentro di noi, nell’esperienza cupa del peccato.
Per noi le idee sono ben chiare! Nonostante la fragilità con cui dobbiamo fare i conti a motivo dei propri peccati personale, ecco perché non smettiamo mai di sottolineare ancora una volta come e quanto sia importante e fondamentale per tutti i membri della Comunità dei discepoli del Risorto la propria relazione con Gesù.
Proprio perché “per noi Cristo è tutto”, non ci possiamo lasciare scoraggiare da quanti rifiutano la proposta di fede contenuta nei Vangeli e nella testimonianza della vita della Chiesa, oppure demoralizzare dalla contro-testimonianza di quei cristiani che hanno abbandonato la via della fede e ritengono ora Gesù un estraneo, poco più che un’idea, un’utopia, una superstizione, un “nulla”. Purtroppo per tutti costoro “Cristo è niente”. Al contrario, “Cristo per noi è tutto”!