RUMINATIO SINODALE – 20
2° tema: “Ascoltare”
C’è un perimetro circolare entro il quale ogni singola persona si sente più a suo agio e dentro il quale le risulta più facile riconoscere e gestire le cose della sua piccola storia personale. Non è questione di chiusura al mondo, piuttosto di prolungamento del proprio IO dentro spazi e tempi a propria misura.
Certo, oggi abbiamo possibilità di usare tanti strumenti tecnologici per uscire da noi stessi, dai nostri perimetri personali, e raggiungere persone e situazioni presenti in diversi punti geografici a noi fisicamente lontani. Ma non siamo altrettanto disponibili a subire l’invasione esterna degli stessi media. Accoglienza e ingresso in noi della voce del mondo è la risultanza di quanto lascia entrare in noi il filtro naturale che ciascuno possiede in modo naturale; una sorta di controllo innato e di allarme per qualcosa in arrivo non chiaramente gradito e di difesa da potenziali invasioni proprio nel delicato mondo del nostro vissuto profondo. Quindi?
Fatta salva la necessità e l’importanza di preservare in ogni momento il perimetro intimo dell’ascolto, oggi a ciascuno si pone l’urgenza di ritessere relazioni empatiche oltre i confini della propria pelle sociale; relazioni che aiutino a sviluppare molto di più la propria capacità di entrare in contatto con il «mondo fuori» e, così, imparare di nuovo ad ascoltare la voce del contesto sociale e culturale in cui si vive.
Questo diventa un imperativo etico, evangelico per chi è credente per davvero; e tutto spinge a superare la linea del perimetro di auto protezione soggettiva, per ridare senso e prospettiva alle relazioni e storie di casa e di gruppo, a quelle professionali o di appartenenza a realtà aggreganti che danno luce e vita alla identità personale di ciascuno.
È una svolta importante, quella dell’ascolto, dentro questo inevitabile cambio d’epoca.