don sergio carettoniblog curato personalmente dall'autore
Di provocazione si sopravvive

Di provocazione si sopravvive

Anche se un po’ scoccia, dobbiamo ammettere che la provocazione è una chiamata a entrare in relazione forzata con qualcosa che è al di fuori della normale cerchia dei propri interessi e della positività dell’esperienza che si sta facendo in quel preciso momento. C’è chi vive di provocazioni, c’è chi ci convive e ci sopravvive benissimo, c’è chi invece soccombe sotto il peso anche di una sola provocazione.

Di provocazioni è piena la nostra giornata, una dopo l’altra e di tutti i tipi: da quelle semplici, ingenue, come simpatici e amichevoli sfottò, a quelle sempre più graffianti, fino a giungere alla violenza delle parole e al ferimento delle emozioni e dei sentimenti più delicati della persona che le subisce.

Certo, di fronte a una provocazione si può fare finta di niente, tirare diritto per la propria strada, è quello che cerca di fare la maggioranza delle persone che, scuotendo la testa, si rifanno e trovano la propria forza di pazienza nella saggezza della loro persona. Tuttavia, ci sono parole cattive, gravi, provocazioni belle e buone, che vanno ben oltre i loro limiti e diventano qualcosa di disumano, cui è davvero difficile restare indifferenti.

Quando incontriamo persone che, per un dono loro tutto speciale, sentono solo ed esclusivamente con il loro cuore, pensano coraggiosamente con la loro mente, invidiosamente la provocazione incalza ancora di più, poiché ad essa dà fastidio quando qualcuno emerge dalla massa, quando qualcuno è capace di parlare e di comprendere una lingua nuova per idee e per concretezza, la lingua originale del Bene.

Sono queste le persone sensibili, le persone diverse per ricchezza d’animo e di sguardi, da sostenere e da proteggere avversando qualsiasi manifestazione del male, perché spesso il mondo sa essere feroce con chi gli oppone il suo sentire, il suo pensiero, il suo agire. Non intervenire, dimostrare il proprio disinteresse è, e resterà, la più grande fra tutte le possibili provocazioni.

don sergio carettoni