RUMINATIO SINODALE – 48
5° tema: “Corresponsabili”
Perché no? Anche se l’idea stuzzica addirittura la fantasia, c’è forse in agguato un pericolo. Per i più golosi, per gli eterni buongustai, per tutti coloro che si lasciano facilmente prendere per la gola, sarebbe un’occasione d’oro, da non perdere, un anticipo di paradiso, quello di sedersi in cucina e vedersi passare davanti agli occhi ogni bendidio e, un po’ da birichini, allungare la mano per assaggiare piatti dai mille sapori, dove tuffarsi dentro con gusto e stupore.
Al di là di possibili sorprese, miracoli tra le pentole, in cucina Gesù ci ricorderebbe ancora una volta come impor-tante e saggia sia la capacità di rispettare sempre l’arte della misura, cioè l’avere imparato a proprie spese l’importanza di sapere dosare le piccole cose, quelle incredibilmente e così potenti da trasformare poi il tanto e il tutto. Non si tratta solo di aggiungere alla massa della farina un pizzico di sale, una misura azzeccata di lievito, la giusta quantità d’acqua.
Come capita sempre nella vita, proprio in cucina nulla si improvvisa a caso, ma ogni squisito manicaretto è il risultato della capacità di avere scelto gli ingredienti giusti, la fedeltà a rimettere mano e a rispettare quanto previsto da una ricetta annotata a suo tempo con cura su carta ormai ingiallita per i suoi anni, anche se talvolta un pizzico di improvvisazione ai fornelli scombina i sapori previsti e, nell’aggiunta di un ultimo ingrediente eternamente segreto, alla fine il piatto può risultare ancora più buono, originale e apprezzato da tutti.
Senza giri di parole, nella cucina della nostra vita, cioè in quello spazio sacro in cui mettiamo mano agli ingredienti irrinunciabili del nostro esistere, con il desiderio di risultare poi persone saporose e di gusto, in gioco non ci sono solo cose o esperienze passate, che necessitano di essere impastate tra loro e così alimentare il nostro vivere quotidiano. Figlio dell’Uomo e Figlio di Dio, accogliendo Gesù ai fornelli della nostra storia personale, ogni giorno abbiamo concretamente modo di apprendere l’arte della misura, imparando a dosare i molti aspetti della nostra personalità, preziosi ingredienti quali l’amorevolezza, la compassione, la prossimità, la cura del prossimo, l’accoglienza e la disponibilità verso ogni uomo ed ogni donna.
Con Gesù in cucina vi è una chiamata a cibarci anzitutto di senso e di bellezza, per un esistere dai mille sapori, per vivere con delicatezza e corresponsabilità la vicinanza a tante altre persone in cerca di un sapore nuovo, eterno, del loro vivere. Con Gesù in cucina tutto si lavora a quattro e più mani!
Ed anche se può risultare un po’ desueto, cioè un modo di dire d’altri tempi, alla tavola della vita un “buon appetito” ci sta sempre bene!