Sognare di passeggiare nel futuro di una Chiesa profetica, così come la sognerebbe oggi Gesù, fin da subito mi si allarga l’orizzonte dello sguardo sui sentieri di quell’unica Parola ancora capace di riscaldare menti e cuori di uomini e donne innamorati di se stessi e di un Dio dal cuore creativo.
Sulla via del ritorno a casa, al termine delle conclusioni del nostro “convenire ad unum”, ennesimo convegno ecclesiale, dopo essere stati per ore arroccati dentro le stesse mura, mi si fa compagna di strada una domanda: che cosa resterà domani del nostro stile di Chiesa? Quale futuro prevedere? Quale futuro sognare, prima che la storia ci imponga il cambio dell’ora legale alle nostre coscienze?
La speranza di trovare ancora terreni accoglienti, dove depositare con delicatezza il seme della pura fede, che orgoglioso io reco ora sul palmo delle mie mani. Tutto anima il cammino dell’oggi nel profumo del domani.