commento spirituale a
Mc 1,40-42
40 Un lebbroso venne verso Gesù, si buttò in ginocchio e gli chiese di aiutarlo. Diceva: «Se vuoi, tu puoi guarirmi». 41 Gesù ebbe compassione di lui, lo toccò con la mano e gli disse: «Sì, lo voglio: guarisci!»
42 E subito la lebbra sparì e quell’uomo si trovò guarito.
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Mi basta un tuo tocco di mano, Gesù, il tuo e il resto lo faccio da solo!
Anche se tutto ha avuto inizio dalla mia invocazione – “guariscimi, se vuoi!” -, sei sempre Tu a rispondermi coi fatti. Non mi respingi, non hai schifo di me e dei brandelli di pelle della mia storia passata; al contrario!
Tu tocchi con trasporto, con partecipazione, il mio dolore; con voglia di lasciare sulla mia pelle un nuovo, sano brivido di vita.
Per far danzare questo mio corpo alla festa dell’amore nella comunità dei salvati, Tu non usi consonanti e vocali, bensì fin da subito il linguaggio dei segni e dei gesti. Tu stendi la tua mano verso di me e mi tocchi, mi abbracci il cuore, là dove tutti mi hanno lasciato solo perché ai loro occhi non ero più degno di un gesto di fratellanza e di umana pietà.
Mi basta un tocco, il tuo, Gesù, per riprendere vigore; per risollevarmi dalla mia prostrazione, dal mare della mia solitudine.
E mi alzo… E mi scopro guarito… E, ritto in piedi, vedo i tuoi occhi, da vicino… E mi perdo nel tuo sguardo di amore, proprio quello che Tu hai da sempre avuto per me.
E…, ora ti amo anch’io!!!