alla sera del giorno
06.10.2018
Non ne occorre uno intero, ne basta anche solo metà, molto spesso un mezzo respiro è più che sufficiente per ripartire, per rimettere in moto l’innato stimolo che abbiamo dentro noi stessi di progredire, di crescere, di muoverci e di raggiungere traguardi desiderati di maturazione. Non abbiamo bisogno di chissà che, basta un solo battito di cuore per sopravvivere un secondo in più all’inevitabile; un accenno di battito d’ali per gettarci dentro il passare del vento o per restare saldi in quota; un battito di ciglia per cambiare il nostro modo di vedere le cose di prima e deciderci, anche nella millesima frazione di un secondo, di riconsiderare il tutto con un nuovo sguardo.
Un’infinità di cose nella nostra vita si giocano ciascuna dentro i frammenti di tutto ciò che esiste attorno e dentro di noi: noi stessi, i nostri genitori, fratelli e sorelle, parenti, una storia d’amore, amici e nemici, compagni e colleghi, presenti ciascuno in modo straordinario, ognuno per suo numero, genere e caso… E, varcando la soglia del nostro esistere, in attimi e in luoghi diversi ogni persona ha abitato il tempo del nostro cammino. Ciascuno ha recato con sé emozioni e vibrazioni, pensieri e desolazioni del suo vivere, frammenti di altre vite che sono rimasti in parte e a lungo in tutti noi, fino all’inevitabile dileguarsi di ogni cosa.
Non solo con gli occhi, non solo con gli altri sensi naturali del nostro esistere, è inebriante in noi l’esperienza di una continua e permanente capacità creativa, un aggiungere buono a buono, bello a bello, positivo a positivo, vita nostra a vita altrui, perché ci riconosciamo tutti, ciascuno a suo modo, contemplativi nell’azione, attivi nella contemplazione della magnificenza di tutto ciò che esiste per volere di Dio.
Solo Tu, Signore,
sei più grande delle nostre umane grandezze,
più alto delle nostre presunte altezze,
più eloquente rispetto al nostro balbuziente modo
di raccontare le meraviglie del tuo amore.
In Te troviamo sempre quel di più
che in noi diventa stimolo a collaborare attivamente
all’opera della tua creazione,
perché in tutto ciò che esiste
possiamo rintracciare la memoria
della tua operosa presenza.
Non è la ricerca della vastità, Signore,
che rianima le nostre menti e i nostri cuori,
ma di quella stupenda grandezza che tutto contiene,
perché da Te pensata come il luogo in cui ciascuno
possa sviluppare ed espandere all’infinito
le dimensioni del suo esistere.
Tu ci contieni tutti, Signore,
e ci sproni a raggiungere
quel sempre di più grande,
il “magis di Te”,
che ci rende al tempo stesso creature e creatori
della bellezza e della bontà,
meravigliati e stupefatti nella contemplazione a sera
del tuo agire in noi e nell’universo intero.