martedì
terza settimana di quaresima
Quando Dio si è rivelato a noi nella persona e nelle opere di Gesù di Nazareth una cosa ha fatto in modo meraviglioso: senza pregiudizio alcuno si è messo in ascolto dell’umanità intera, della sua voce, dei suoi bisogni più intimi e più veri.
Ascoltare le persone è diventata la caratteristica del Dio di Gesù Cristo, il quale, sia mediante il Figlio suo sia mediante lo Spirito Santo, continua ancora oggi a tendere l’orecchio, seduto alla porta della bocca di ciascuno dei suoi figli.
Ascoltare le persone precede, così, qualsiasi voglia di parlare alle persone; e la Chiesa, madre e maestra in umanità, si pone sulla stessa strada percorsa da Dio. Altro non potrebbe fare che restare fedele all’esempio dell’amore creativo e redentivo del Padre di tutti i cieli.
Annunciare il Vangelo, proporre un cammino di risveglio spirituale e di salvezza, è possibile allora solo dopo avere ascoltato con tutto se stessi il cuore, la mente e la vita di chi si pone sulla strada della fede.
Liturgia della Parola:
Dn 3,25.34-43
Sal 24
Mt 18,21-35
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