don sergio carettoniblog curato personalmente dall'autore
L’ebrezza di doverci proteggere da soli

L’ebrezza di doverci proteggere da soli

In barba a tutti quelli che cedono alla tentazione di cercare di sapere sempre di tutto e di più delle altre persone, travolgendole con una cascata di domande, di trabocchetti, misurando ora questo ora quel movimento di ciglio, all’unico scopo di possedere gli altri e la loro storia, in barba ad essi, la vita di ciascuno si rivela essere un mistero infinitamente grande anche per chi la indossa in prima persona.

Nessuno è venuto al mondo perché c’era ancora spazio per una persona in più, ma perché il suo esistere di uomo e di donna ha avuto, e ha tuttora, un senso. Tutte le persone hanno un senso, dentro e oltre il loro esistere, nonostante talvolta esse non dimostrino disponibilità e tenacia nel cercare, nel capire, nel facilitare la realizzazione piena delle loro potenzialità.

Al di là del bisogno che altri sento di avere di esse, le persone conservano il senso del loro esistere nella dimensione della libertà, perché, se da un lato è la vita che separa gli uni dagli altri, è sempre la vita a far ricordare a tutti il valore irrinunciabile della propria personalità, della propria storia, della propria chiamata alla gioia.

Non viviamo da sprovveduti, anzi. Intuiamo benissimo la positività o la negatività delle relazioni che stiamo vivendo con le altre persone, quando esse sono pronte a fare qualcosa per noi, per insegnarci ad essere migliori o per toglierci un’occasione importante di crescita e di maturazione umana e spirituale.

Quando il dubbio ci gratta dentro l’anima e ci mantiene svegli, allertati sul pericolo del male, quando non ci dimentichiamo più di noi stessi e ci ricordiamo anche di chi non ha mai smesso di crede nelle potenzialità della nostra persona, l’ebrezza di doverci proteggere da soli, contro le infinite variazioni che la vita ci presenta, ci dà il gusto di non mollare la presa, di tenere duro e di non smettere di credere con tutto noi stessi che Dio esiste a prescindere da noi e dai nostri limiti.

La scoperta della prossimità di Dio ci rende più facile il cammino, ci aiuta a restare a disposizione di chi amiamo, così come di chi sappiamo di essere gratuitamente amati; non giriamo più in cerca della possibilità di gioire dei successi raggiunti dagli altri, incapaci di costruire il nostro successo, ma con costanza, fatica e dedizione grande ci procediamo finalmente cura della propria crescita personale, sociale e, infine, spirituale.

don sergio carettoni