A volte nella vita si incontrano persone così belle, così pure, così intelligenti e solari, quasi diamantine nel loro rivelarsi, che è stato davvero un gusto e un privilegio avere condiviso con loro un tratto del proprio cammino. Questi amici si possono benissimo riconoscere e chiamare “angeli”, inviati a noi dalla Provvidenza, per restarci accanto e per accendere per sempre in noi quel qualcosa di altrettanto speciale, bello e unico, che ci tiene in vita nonostante tutto: l’amore.
Al contrario, altre volte si fanno così brutti incontri nella vita, negativi, tetri e cavernosi, che per sopravvivere alla forza del Male presente ed operante dentro di loro e per mezzo loro, è necessario raccoglierci in noi stessi e ricorrere a qualsiasi strategia evangelica per giungere ad un buon livello di guarigione interiore e di liberazione da qualsiasi via di perdizione.
Su tutti, però, “angeli e demoni” con infinito amore veglia lo sguardo di Dio: per santificare anzitutto i primi e per ricondurre poi anche i secondi alla salvezza, a patto che questi ultimi si incamminino a loro volta lungo le vie della propria coscienza e, quindi, del Vangelo.