Per quanto diversificati nel loro contenuto, anche i libri possono diventare qualcosa di estremamente pericoloso per la mente e per la vita. Pur essendo variegati per autori e per argomenti, per reiterate inclinazioni di lettura spesso maneggiamo un ristretto numero di libri, quelli che maggiormente stimolano e coccolano il nostro gusto letterario.
Tuttavia, con l’andare del tempo, senza che ce ne rendiamo conto, la frequentazione di certi amici cartacei genera e struttura in noi chiuse pareti mentali, in quella che mi piace chiamare “la biblioteca della mente”.
Come non correre ai ripari, allora? Soprattutto per chi non ha paura di varcare la soglia dell’infinito raccontato dall’umano, c’è una soluzione al problema, una triplice proposta per non morire proprio di contagiosa asfissia mentale:
1. fare letture scomode, cioè oltre i soliti e consolidasti gusti letterari;
2 fare letture per andare oltre le proprie certezze, un po’ come ci insegna l’omerico Ulisse, che parte da Itaca baldanzoso per gli ideali che lo spronano all’avventura e a Itaca ritorna con l’esperienza e la saggezza dei sogni e delle sue ferite;
3. fare letture che, per quanto strane possano essere, squarcino soffitto e pareti mentali, nella ritrovata verità che il mondo reale è decisamente più grande di quello che stiamo vivendo dentro le nostre cartacee idee.
La “biblioteca della tua mente”, quindi, non abbia mai confini, se non quelli irraggiungibili dell’Infinito.