Fermi ai bordi del mondo che è dentro ciascuno di noi, restiamo lì, sospesi alle altezze di quanto nel tempo abbiamo costruito con le nostre stesse mani, incerti se tuffarci o meno nella bellezza di paesaggi che occhi e cuore, i nostri, già assaporano nelle loro dimensioni d’infinito.
Oltre il primo velo di buio, scostata dentro la tenda della verità del proprio esistere, si schiude dinanzi a noi un orizzonte tutto nostro, la nostra vita, con ciò che in essa ci portiamo affettuosamente dentro, colori, suoni, emozioni, volti, sentimenti, storie, chiaroscuri di giorni e di notti che abbiamo imparato a riconoscere nostri, al ritmo del battito delle nostre stesse palpebre.
Nessuno è in esilio dentro la sua pelle, nessuno lo è stato mai, dentro quel mondo che per primi abbiamo scelto di realizzare e di vivere, alba dopo tramonto, tramonto dopo alba, in un succedersi di passi e di abbracci di cuore, perché dentro ciascuno c’è solo quella, la vita che ciascuno possiede, la vita che ognuno abita, la vita che tutti teniamo delicatamente per mano.
È solamente nella pienezza e nella verità del proprio cuore che si riesce a possedere la direzione del proprio sguardo; e per ogni dimensione del nostro andare c’è per tutti un respiro caldo, calmo, sereno e fiducioso, ciò che di più prezioso abbiamo la gioia di sorreggere sul palmo delle nostre mani, la nostra stessa vita.
E per tutti sussurra la stessa voce: “Chiudi gli occhi, prendi il respiro, e tuffati dentro di te”!