don sergio carettoniblog curato personalmente dall'autore
Noi esistiamo nella bellezza della vita

Noi esistiamo nella bellezza della vita

Noi non siamo un errore nell’universo, semmai siamo tratti in errore da ciò che ci illude, da ciò che scaltramente ci entra dentro e ci ruba la preziosità di noi stessi. In certi giorni abbiamo addirittura modo di sentire quanto ci facciano male le ossa dell’anima, soprattutto quando teniamo in pugno le prove di come e di quanto gli altri abbiano calpestato il dono fatto loro della nostra fiducia.

Se incapaci di arginare i mostri fra la testa e il cuore, se sguinzagliati, se lasciati liberi, sono essi a invadere le parti più delicate della nostra personalità; e noi giungiamo a pensare che non esiste più per noi la possibilità di una vita a più colori, ma solo a tonalità grigie di dolore e di male. Eppure, noi non siamo mai qualcosa di non bello, di sgraziato, di scostante, semmai, uomini e donne, entrambi con il desiderio condiviso e impagabile dell’unità, dell’affetto, dell’amore.

Respiri e sospiri caratterizzano il nostro coraggioso duello contro ogni forma di male, la nostra battaglia perché il bene, il bello, il buono abbiano l’ultima parola su tutto e, in modo del tutto particolare, sulle nostre storie personali di vita. La soddisfazione è grande quando l’io è riconsegnato al suo io, il tu al tu, l’altro a ciò che è la sua storia, il noi al noi, alla fine, ciascuno a se stesso, tutti ritrovando se stessi; e questo basta perché ogni persona riprenda contatto con la sua serenità, la sua pace.

Sapere scrivere e rileggere la storia della propria vita è il modo più saggio per porre un rimedio all’esistenza, là dove c’è qualcosa da rimettere in ordine, da colmare e da recuperare in salute mentale e fisica. Attraverso le pagine di un immaginario diario di vita quanto è importante restare connessi con la propria storia personale, per aiutare se stessi a fare fronte ogni giorno al pericolo della rassegnazione, dell’abitudine e dello scontato di un dolore rimasto dentro, nel profondo.

E come ogni lettore si pone la domanda “che cosa sto cercando in questo libro?”, così, scrivendo la propria storia personale, ciascuno impara a fare l’inventario di se stesso, degli spazi infiniti, degli angoli angusti della sua personalità, avvolto da vasti orizzonti di senso o sprofondato, ahimè, dento i burroni dell’oblio. Presi per mano dalla positività dell’orizzonte degli occhi, muoviamo i nostri passi, raccolti nella coperta della certezza che non c’è appunto più alcun dubbio, noi esistiamo nella bellezza della vita.

Come nella bottega di un artigiano di cose del tutto nuove, o divenute nel tempo antiche, eccoci intenti a pensare e a scegliere le parole da usare e da incastonare dentro il mosaico della storia della nostra avventura personale, con lo stupore di toccare con mano quanto ogni parola sia uguale solo a se stessa, nella preziosità della sua singolarità.

Ma come ogni storia ha bisogno dei suoi lettori, per continuare a rivivere negli occhi di chi la sta leggendo, così anche noi abbiamo bisogno di affidare la nostra storia personale alle mani di un lettore di nostra fiducia, una persona che accolga la nostra storia nella sua storia, in uno scambio di reciproci spazi di accoglienza e di doni dell’uno all’altro, tra cui il dono della vita, ora piena di senso perché trasformatasi in dono gratuito d’amore.

A questo appuntamento di scambi Dio non vuole certo mancare anzi, lui è già lì, pronto a tuffarsi nella storia di ciascuno.

don sergio carettoni