alla sera del giorno
18.02.2018
Bastano solo alcuni minuti dopo un saluto, dopo un addio importante, con nel cuore la serena speranza di un arrivederci a presto, che subito si comprende quanto sia vero che le persone non si incontrano tra loro solo a livello fisico e corporale.
C’è, invece, dentro e bene oltre l’incontro fisico tra le persone un mistero incontenibile di pensieri e di sentimenti, di desideri e di decisioni interiori, di parole, di frasi e di espressioni, così come di emozioni e di vibrazioni profonde, che non terminano in un abbraccio, ma che continuano a rimbalzare a lungo dentro l’un l’altro, perché gli altri viaggiano con noi, dentro di noi, ovunque ciascuno decide di dirigere i suoi passi.
È questo che resta degli altri in noi, non solo un semplice ricordo di loro, bensì la memoria viva di un intrecciarsi di storie, di gusti, di piacevoli istanti di condivisione di ideali grandi e di valori immensi, poiché l’autenticità delle relazioni umane si gioca dentro la verità delle intenzioni e nella scambievole fraternità dei pensieri e dei moti del cuore.
Su ciascuno, Signore,
chiediamo a sera la tua benedizione:
su chi parte e su chi resta a noi vicino,
su chi se n’è già andato per un lungo viaggio
senza la certezza di un felice ritorno,
su chi sta finalmente per ritornare.
Su ciascuno
Ti chiediamo uno sguardo
di amorevolezza e di misericordia,
perché tutti abbiano da Te l’esempio
di come amare ogni singola persona
nella sua libertà di essere un viandante,
un pellegrino di cuore in cuore,
uomini e donne
che fanno della bellezza
della loro vita e del loro cuore
una dimora, non da affittare,
bensì da abitare, chiavi in mano,
così come Tu hai fatto e fai, Signore,
ogni sera con noi.