RUMINATIO SINODALE – 54
6° tema: “Dialogare”
È dentro un levare ed uno scendere, e un levare poi e ancora, di pensieri e di emozioni che prendono vita dentro di noi, parole scelte, parole rivestite di senso e di intensità, parole pronte ad uscire da noi verso chi ci si pone innanzi e accanto nella vita, parole che vanno incontro a chi è disponibile ad ascoltare per davvero i mondi infiniti che pulsano dentro i nostri vissuti.
Benché alcuni stentano ad ammetterlo, tra persone ci si incontra nella verità delle cose, senza imbrogli di sorta, senza che l’uno o l’altro si nascondano dietro colorati veli di bugie, troppo trasparenti per chi conserva ancora una buona vista, per chi ha imparato dall’esperienza della sua piccola storia personale a discernere oltre le apparenze la lunghezza dei nasi.
A cosa servono le parole se non a chiamare a raccolta i propri compagni di viaggio, là dove ciascuno ha modo di scegliere se uscire da se stesso e dai suoi spazi interiori, per tessere con pazienza e con arte relazioni sempre più calde in umanità e in fraternità?
Non sono solo foriere di informazioni da dare e di mille storie da raccontare, le parole hanno forza di voce in se stesse e per gli altri, perché sanno come oltrepassare barriere di menti e di cuori, varcare soglie di vissuti mai conosciuti, oltre l’inimmaginabile, raggiungere distanze impensate fino ad allora.
La forza delle parole tutti raggiunge, tutti attrae a sé, tutti chiama al punto condiviso di un incontro, perché si inveri dentro e fuori ogni singola storia personale la regola d’oro della chiamata al senso profondo e ultimo dello stare l’uno di fronte all’altro, lungo sentieri da percorre insieme proprio in questo cambio d’epoca, con tempi diversi da prima e secondo dimensioni totalmente nuove.
Un viaggio da condividere in parole ed in opere, fino al ritrovamento della preziosità di ciascuno.