RUMINATIO SINODALE – 08
1° tema: “I compagni di viaggio”
È la domanda che ci viene fatta da chi ci sta accanto quando, nel bel mezzo di uno sconvolgimento, egli legge sul nostro volto la serenità dello sguardo, la tranquillità dei gesti, la calma del nostro continuare ad abitare il momento in corso con padronanza di noi stessi. Avere chiaro dentro se stessi il senso del viaggio che si sta compiendo, questo è e diventa ad ogni passo il punto di appoggio, di solidità, di tenuta certa nella propria vita, là dove molti provano invece l’esperienza di quanto nella loro storia personale ci siano tempi e luoghi altamente sdrucciolevoli.
Senza vedere la cosa come se si trattasse di una banale ricetta, sono tre i segreti per non avere paura lungo il viaggio della vita, nonostante attorno ci siano infiniti motivi per essere terrorizzati e bloccati dalle esperienze che si stanno vivendo, noi e, insieme a noi, i nostri compagni di viaggio.
Anzitutto, trovare la propria ragione d’essere, lo scopo cioè della propria vita: questo ci fa stare bene con quanto amiamo fare, con ciò che sappiamo fare, con ciò che possiamo condividere con gli altri e con quello che possiamo permetterci. È la nostra passione che trova casa nel nostro cuore e nella nostra mente e diventa la volontà di non smette mai di fare memoria del valore motivazionale e propulsivo dei nostri sogni.
Ma poi, avere la piena consapevolezza che non siamo solo viaggiatori nel mondo e nella vita, magari bravi perché abbiamo superato la tentazione dello stare fermi, non più bloccati dalle nostre paure. Con la mente, con il cuore, con la volontà noi siamo viaggiatori dentro le persone che ci stanno accanto fino ad imparare anche da loro l’arte di sapere superare insieme le paure condivise di un tempo. Da passeggeri diventiamo allora piloti della nostra vita.
Infine, il terzo segreto, il più delicato, ha a che fare con una buona dose di umiltà: imparare da ogni frammento delle esperienze sin qui fatte come crescere nell’arte di lavorare e di forgiare il proprio tempo a disposizione, dandogli il senso e il valore della compassione. Essere artigiani nella vita è imparare a vivere il momento presente trovando in esso la luce delle scelte e della propria felicità, perché se non ce la ricordiamo più vuol dire che non abbiamo vissuto fino in fondo proprio la nostra vita.