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L’autentica riforma è questione di risveglio interiore

L’autentica riforma è questione di risveglio interiore

mercoledì delle ceneri

Sempre più persone, che si tratti di voci autorevoli o di quelle più a portata di mano come con i vicini di casa, affermano che il vero problema della Chiesa non consiste nel calo dei fedeli e delle vocazioni, ma nel calo della fede.
Ci sono sempre meno credenti, o meglio, credenti che preferiscono fare per conto proprio. E le motivazioni di questo calo della fede sono legate o alla scelta di altri orientamenti spirituali, o a un raffreddamento delle relazioni interne alle singole comunità, o alla tiepidezza nella preghiera e nella pratica religiosa, o alla delusione per esperienze negative, o, forse più di tutte le possibili cause, allo spegnersi in molti battezzati della propria coscienza cristiana. Un’infinità di perché, ciascuno a misura personale.
Nessuno è immune dal pericolo di venire meno alla propria vocazione battesimale, che si tratti dei giovani o della generazione degli adulti, dei progressisti o dei conservatori nella Chiesa, dei consacrati o degli anticlericali.
Il momento storico che stiamo attraversando insieme, come Chiesa, è paragonabile a un tempo di Quaresima permanente, dove riemerge in molti il desiderio di sobrietà, di dialogo, di concentrazione sull’essenziale. L’attenzione e la volontà si focalizzano sul recupero della fede con una rimodulata ricerca del Signore Gesù e con un conseguente risveglio spirituale, più che mai necessari per ripartire dagli errori commessi, riformare la propria vita alla luce del Vangelo e ritrovare il proprio servizio – luce e sale – di cristiani nel mondo.

Liturgia della Parola:
Gl 2,12-18
Sal 50
2Cor 5,20-6,2
Mt 6,1-6.16-18

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