Anno C – 4a domenica del Tempo di Pasqua
Gv 10,27-30
FRAMMENTO DI VANGELO
Basta un frammento di Vangelo, una parola, un verbo, un aggettivo per rapire il tuo sguardo e poi la tua mente e poi il tuo cuore e ritrovare così in esso il lieve soffio di un passaggio, quello di Gesù, che ancora si intrattiene con te e a te parla di Sé e delle cose del Padre suo e, ora, del Padre tuo. In un frammento di Vangelo hai possibilità di scoprire, e finalmente di abitare, il tutto dell’amore di Dio.
Gesù disse: «27 Le mie pecore ascoltano la mia voce:
io le conosco, ed esse mi seguono.
28 E io do loro la vita eterna:
esse non andranno mai in rovina.
Nessuno le strapperà dalla mia mano».
IL FILO ROSSO DEL VANGELO
Ciò che ti attraversa e che lega la tua storia personale a quella di Gesù, un pensiero, un’emozione, uno sguardo verso il cielo, il tuo trattenerti in meditazione e in preghiera su un frammento di Vangelo, via via si trasforma nel filo rosso di una passione, la tua, un filo che al suo passaggio attraversa i mille intrecci del tuo vissuto personale e che tutto di te lega alla trama di una relazione che fa della tua vita il ricamo amorevole del Padre.
È questo il tuo segreto di pastore, Gesù:
lasciare in noi l’eco della tua voce,
un suono, un sibilo, una melodia
che parlino ancora una volta a noi di Te
e a Te attraggano noi, per amore.
Come il pastore con le sue pecore,
così Tu ci conosci tutti
e ti intrattieni con ciascuno di noi
e tessi una rete di relazioni con noi
e parli a quanti di noi
non hanno più paura di Te…,
non più paura della loro gabbia di solitudine.
Nel calore della tua voce
ricordiamo tutto di Te,
anche le più piccole cose che ci hai insegnato;
e ti vediamo dentro i nostri pensieri
e ti riconosciamo tra le pieghe del cuore.
E Tu sei ancora qui:
e ora sappiamo quanto hai voluto stare con noi
e quanto ci hai amato tutti,
oltre i confini della tua vita
e di questa nostra vita.
Tu ascolti i nostri silenzi
con la delicatezza di un fratello
e tutto ci insegni, Gesù, anche come soffrire,
perché possiamo ritrovare in noi
la via del ritorno a casa,
per ritrovarci tutti dentro la carezza
del Padre dei Cieli.
Quanto te ne siamo grati, Gesù:
ora sei Tu ad abitare per sempre i nostri silenzi…
e questo avvolge i nostri passi
di una pace infinita.
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