don sergio carettoniblog curato personalmente dall'autore
Se Gesù prende, è per donare

Se Gesù prende, è per donare

RUMINATIO SINODALE – 29
3° tema: “Prendere la parola

È partendo dalle vie del cuore, il suo, attraversando i sentieri della mente, unicamente la sua, fino ad arrivare al bivio delle scelte di volontà, sempre e solo la sua, che Gesù prende a sua volta parola all’interno del cammino e della storia dell’umanità.

Una scelta che gli è costata sempre cara, sia in termini di coerenza, sia per la forza travolgente della verità che proponeva alle menti e ai cuori di quanti lo ascoltavano e per la quale poi pagava il prezzo del suo sangue e della sua stessa vita.

Figlio dell’Uomo e Figlio di Dio Gesù ha sempre fatto delle parole uno strumento privilegiato e diretto per raggiungere i punti più profondi della sensibilità e del vissuto delle persone che incontrava lungo il suo cammino; nessuno escluso, tutti inclusi, dentro quel movimento di vocali e di consonanti, che un’infinità di volte andavano passo passo raccontando e spiegando a tutti l’amore del Padre suo.

Benché ferme e risolute, al fine di scuotere gli animi più incrostati dal male, le parole di Gesù non sono state un semplice commento sui fatti della vita delle altre persone, un indicare loro la nuova direzione da prendere, una condanna, la voglia di gettare luce dentro i pozzi bui dell’animo umano, una rete per pescare dentro il negativo di ciascuno, lo sforzo di mettere dentro la vita degli altri infiniti echi di coscienza… Tutto questo lo avevano già fatto prima di lui, come c’è chi lo sta facendo tutt’ora.

Se ancora oggi Gesù, il Risorto, sceglie di prendere parola nella vita di una persona lo fa per donare a essa quell’amorevolezza che trasforma via via la sua vita e la sua storia di relazioni. È una scelta quella di Gesù che si caratterizza come un autentico spazio di parola, quella vera certo, quella che lascia dietro di sé solo semi di bene, di consolazione, di rilancio e di fiducia e un abbraccio profondo.

don sergio carettoni