Non è il traffico dei veicoli o delle persone a chiedere un attimo di riflessione, ma quello delle emozioni: emozioni in entrata e, ovviamente, emozioni in uscita; emozioni che in un senso o nell’altro possono andare a cozzare nel blocco del loro traffico.
Con uno sguardo più allargato, nella vita ci si accorge di avere a che fare con un continuo andirivieni di stimoli e di risposte, non certo per regredire al punto più sciatto della propria personalità, al contrario, per crescere in consapevolezza e in saggezza e, con la pazienza delle ferite, raggiungere considerevoli traguardi di esperienza e di maturità.
Provare a riappropriarci dei tempi dell’educazione del cuore, può essere qualcosa di molto importante, soprattutto per scoprire come e dove cercare e trovare il gusto della semplicità delle parole e la positività delle relazioni interpersonali, rifuggendo la logica dei numeri e dei consensi, privilegiando invece quella ancora più importante dello stare bene insieme.
Da che mondo è mondo, nonostante i mille sbagli della vita, le cose si imparano sulla propria pelle, nel momento esatto in cui ci si accorge di avere perduto una persona importante, positiva, stimolante il giusto, ma di cui se ne aveva estremo bisogno per innescare nel profondo di se stessi un vero processo di crescita, di miglioramento e di apertura alla bellezza vita.
E le cose diventano così, semplici da dire e da capire, estremamente difficili da provare e da realizzare; eppure anche la gente che si pensava di avere incontrata per caso, ad un tratto nella vita, diventa proprio quella gente incontrata per sempre.
La rivincita sul traffico delle emozioni è allora possibile, quando a ciascuna si può insegnare la via del ritorno al Cielo, la compagnia delle stelle e un Abbraccio dentro il quale c’è già posto per tutti.