Proprio nei nascondigli delle nostre voragini interiori e nelle fenditure della roccia delle nostre paure Gesù ci viene a cercare, per ritrovare la bellezza dei nostri volti e riudire il calore delle nostre voci.
È la passione innamorata di Dio per ogni figlio suo; è la gioia ritrovata di noi figli suoi nel non sentirci più soli ma coccolati tra le braccia amorose di un Fratello da tempo desiderato.
A nulla importa il calco vermiglio delle nostre ferite sulla sindone dei nostri cuori. Ciò che ora vibra dentro non è la scossa del dolore, bensì la gioia di un respiro a pieni polmoni. Lo sguardo si alza verso il suo, le braccia si tendono per afferrare i polsi delle sue mani, uno dopo l’altro i muscoli del nostro smarrimento si alzano anch’essi per ritrovarci poi l’uno di fronte all’Altro. È in questo incontro con il suo amore che ritroviamo il coraggio di fidarci di lui, così come di fidarci di noi stessi e delle potenzialità vitali seminate in noi.
E così, anche noi, nel calore di un abbraccio delicato a Natale rinasciamo tra le braccia di Dio.