commento spirituale a
Mc 1,14-15
14 Dopo che Giovanni il Battezzatore fu arrestato e messo in prigione, Gesù andò nella regione della Galilea e cominciò a proclamare il Vangelo, il lieto messaggio di Dio.
15 Egli diceva: «Il tempo della salvezza è venuto: il regno di Dio è vicino. Cambiate vita e credete in questo lieto messaggio!».
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Non solo lungo le strade della Galilea, ma anche a me, Gesù, Tu proclami il lieto messaggio di Dio. Con parole di misericordia mi insegni come fare i conti con i tempi e i luoghi della mia storia passata e con quella che adesso, in questo meraviglioso presente, sento pulsare nei battiti del mio cuore. Mi spieghi il valore del numero dei giorni, non certo per trovare in essi la quantità dei miei fallimenti e dei miei errori…
Tu m’insegni, addirittura, a cercare e a raccogliere, un dopo l’altro, ciò che Tu con pazienza hai seminato a piene mani lungo il mio cammino: i segni anticipatori di una possibile via di uscita e di salvezza da ogni forma mia, interiore ed esteriore, di limitazione e di schiavitù.
Anche a me le tue parole suonano come un invito, a lungo desiderato, di apertura alla speranza, alla fiducia e alla pace più vera del cuore.
Proprio Tu, Gesù, con parole di gioia mi annunci che sei pronto a venire a me, nel ritmo del mio tempo interiore, non certo per creare una distanza tra la tua santità e la mia umana fragilità. Piuttosto, Tu mi parli della stupenda possibilità della vicinanza di Dio e della voglia che ora ti muove dentro di venirmi Tu incontro, per incrociare il mio cammino e per coinvolgerti concretamente con la mia storia personale.
Come non cambiare vita, allora; come non credere io, con tutto me stesso, alla gioia del tuo messaggio di liberazione? E più mi fido di te, Gesù, e più mi sento avvolto dal tuo amore. E, quasi per incanto, mi scopro capace di credere in te; e mi rendo conto che io appartengo proprio a te.
Che dirti di più, Gesù?
Ti seguirò, ovunque Tu andrai, perché sento che l’amore che Tu hai per me è la musica che fin d’ora fa danzare il cuor mio tra le tue mani.