RUMINATIO SINODALE – 12
2° tema: “Ascoltare”
C’è il coinvolgimento di tutto nell’atto di ascoltare una persona. Non si tratta solo di delegare alle due povere orecchie la funzione di percepire il suono delle parole che ci stanno raggiungendo, per raccogliere le frasi, una per volta, e per registrare le espressioni più attrattive di quanto l’altro sta dicendo.
Molto di più di un semplice sentiere e capire ciò che viene detto da una persona, l’ascolto è il primo passo che possiamo fare sul serio e che ci porta direttamente dentro la nobile esperienza dell’incontro con l’altro, con il suo mondo interiore, con la sua vita raccontata anche dai mille movimenti e gesti del suo corpo.
Anche se l’ascolto dell’altro diventa totale, a 360°, che non si ferma alle sole parole ma fa attenzione e cerca di comprendere il tutto del suo essere in quel momento lì, davanti a noi, c’è però qualcosa a cui fare seria attenzione, ed è il fatto innegabile che incontro e ascolto dell’altro si affacciano anche sulla soglia di quella realtà di intimità e di mistero profondo che è di per se stessa l’altra persona, ora sul punto di rivelare proprio a noi, minuto dopo minuto, parola dopo parola, il mistero della sua vita.
Ecco, allora, il perché di un atteggiamento personale, il nostro di ascoltatori di senso, che ci deve caratterizza per il valore unico della nostra prossimità; persone noi che si prendono a cuore e cura degli altri, iniziando da un ascolto del loro vissuto più intimo con mente aperta, con cuore aperto, senza pregiudizi di sorta. Si tratta di andare ben oltre un semplice sentire che cosa l’altra persona ci sta dicendo, per cogliere fin dalle radici delle sue parole il mistero contenuto nella sua storia personale.
Un ascolto fatto così è frutto di una scelta, di un esercizio di vero rispetto dell’altro, perché nulla vada perduto di quanto ora sta bussando alla porta del nostro cuore.